REPUBBLICA DELL' ARTSAKH
Abbiamo trascorso tre mesi in queste regioni a sud del Caucaso, il nostro viaggio prosegue in bus partenza da Yerevan destinazione Nagorno-Karabakh,
regione di cultura armena in un territorio rivendicato dall'Azerbaigian. Arrivati a Stepanakert,
la capitale del Nagorno-Karabakh, ci siamo recati al Ministero degli Esteri per ottenere il visto turistico;questa città geograficamente sorge sulle rive del fiume Karkar, circondata da pascoli, campi e montagne scoscese. Nel centro sorgono sistemazione per dormire, centri commerciali, caffè, ristornati, va detto che molti edifici sono stati ricostruiti dopo la fine della guerra e fino a pochi anni fa era sotto assedio, comunque la presenza militare è ancora evidente, ma si può girare tranquillamente. Ci sono musei interessanti da visitare per conoscere la storia locale: Museo Statale di Artsakh, che ospita numerosi manufatti ed esposizioni di armi di fabbricazione casalinga utilizzate durante il conflitto del Karabakh;il Museo dei Soldati Caduti, rende onore ai caduti in guerra contro l'Azerbaigian, le pareti sono tappezzate da moltissime foto, molto suggestivo, poco più in là si trova il Museo dei Soldati Dispersi, simile a quello descritto precedentemente. Spostandosi verso la periferia si può ammirare un monumento molto particolare il Papik Tatik,
una statua di tufo chiamata “Noi siamo le nostre montagne”, che raffigura un uomo anziano con la barba e una donna velata, simbolo principale del Nagorno-Karabakh. A circa 10 chilometri da Stepanakert, sorge su un altopiano la città di Shushi,
circondata da alte mura, in passato era un centro della cultura armena e azera e nel XIX secolo fu una delle più grandi città del Caucaso meridionale. Durante la guerra del 1989-94 subì gravi danni e venne abbandonata dagli abitanti,
ora è in corso qualche ricostruzione, ma si può sempre ammirare una bella cinta di mura medievale, che protegge i bastioni. Nel centro della città spicca la bianca e restaurata Cattedrale di Ghazanchetsots, mentre
nella parte più antica della città c'è una moschea danneggiata durante la guerra.
Spostandosi a nord est di Stepanakert, a circa 14 chilometri si raggiunge la città e fortezza di Mayraberd (Askeran),
risalente al XVIII secolo, dotata di gigantesche mura e torri medievali.
Proseguendo in bus ci siamo imbattuti nella città di Agdam,
se così si può definire, poiché nel 1994 fu saccheggiata e devastata, una cruda realtà! Continuando il viaggio in bus si arriva alla fortezza restaurata di Shah Bulart,
nelle vicinanze si trovano i resti di Tigranakert, una delle quattro città fondate dall'imperatore Tigrane il Grande; all'interno del forte si trova il museo archeologico, che illustra la storia del regno di Tigrane.
Viaggiando sempre in bus, fino a Vank,
a 40 chilometri da Stepanakert, poi per circa 2,5 chilometri a piedi, ci siamo recati al Monastero di Gandzasar,
risalente al XIII secolo, al suo interno si trova la chiesa di Surp Hovhannes Mkrtich (San Giovanni Battista), con bellissimi ornamenti.
Nel gavit (anticamera) della chiesa ci sono iscrizioni ben conservate, khatchkar (croci di pietra) mentre al suo interno ci sono numerose pietre tombali di vescovi e nobili della regione.
Dopo la nostra visita siamo tornati a piedi fino a Vank, da qui sempre a piedi fino allo svincolo per Dadivank, dove avremmo voluto visitare il monastero, ma tra passaggi a tappe non siamo riusciti a raggiungerla, pertanto sempre in autostop siamo tornati a Stepanakert. Qui è terminata la nostra visita nel Nagorno- Karabakh, che dire, anche qui abbiamo riscontrato gentilezza e ospitalità da parte degli abitanti, ma di sicuro quello che non dimenticheremo mai è quello che la guerra ha causato.
Camminare e trovarsi davanti a palazzi e moschee sventrati dai bombardamenti, oppure città completamente rase al suolo, sono immagini molto forti, ma servono a qualcosa queste guerre?